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Daniele "DACO" Costantin

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Artista autodidatta, di pensiero e d’ ispirazione.
Mi hanno molto colpito gli spazi di Daniele Costantin, egli usa lo spazio per fare arte, si appropria di questo di questo elemento impalpabile ed indefinibile e lo adopera, si potrebbe dire, per creare.
Daniele parla per spazi: tra le parole lascia sempre dei puntini di sospensione. Dilata il tempo. Le riflessioni dell’ artista riportate nelle pagine di Corazza mi sono parse subito illuminanti e didascalia ideale del suo operare. Il pittore dice infatti che, dopo aver iniziato un quadro, lo lascia in sospeso, in attesa quasi. Lascia passare del tempo tra l’ inizio e la fine di un’ opera, di modo che l’ esecuzione possa mutare in esso, possa quindi in qualche modo avvalersi di istanti, ore, giorni di vita per crescere e fissarsi infine sulla tela, sugli svariati materiali ingegnosamente assemblati dalla creatività del Costantin.
Questo è perciò il tempo, a mio parere, del pensiero e dell’ ispirazione.
La matrice espressionista dei suoi dipinti sconfina nell’ astratto, una sorta di empatico abbraccio tra conscio ed inconscio, foriero di poetiche trascendenze.
L’ artista lavora per spazi di tempo, un tempo che diviene a volte poesia. La sua arte è infine mescolanza di stati d’ animo scanditi dal tempo.
Ma l’ arte si sà è mutevole e multiforme, come il tempo stesso.

 

prof. Roberta De Villa.

Irriducibile artista contemporaneo, tra modernismo aggiornato, poesia quasi visiva e net-art (in Second Life), cantore, non frequente oggi, del fare arte dalla libertà nel divenire fatale della forma o della non forma...

 

Roberto Guerra

 

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